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Studio Arch. Matteo Scaroina 

scegliere la perizia giusta

Perchè richiedere una consulenza tecnica? 

La consulenza tecnica in ambito edilizio consiste nell'attività di un tecnico qualificato finalizzata all'accertamento ed alla valutazione di criticità (danni materiali, vizi, difformità esecutive) che interessano un immobile, o che da esso si propagano a immobili confinanti. Attraverso un'analisi sistematica, è possibile individuare la causa delle problematiche, determinare il soggetto eventualmente responsabile e stimare il costo degli interventi di ripristino.

È opportuno precisare che richiedere una consulenza tecnica non implica necessariamente la redazione immediata di una perizia: nella fase preliminare può risultare strategico ottenere un parere tecnico qualificato, utile a valutare la reale incidenza del problema e a impostare eventuali azioni di risoluzione extragiudiziale.
Ad esempio, qualora un proprietario riceva una richiesta di risarcimento danni da parte di un vicino per infiltrazioni d’acqua, l'incarico a un tecnico consente di accertare rapidamente l'effettiva origine della criticità e adottare soluzioni negoziali che scongiurino l'apertura di un contenzioso civile.

Analogamente, durante l'esecuzione di opere di ristrutturazione, l'emersione di difetti visibili, come la posa non conforme di un pavimento, suggerisce l’immediato coinvolgimento di un tecnico esperto, capace di intervenire tempestivamente prima che il danno si estenda o diventi strutturale.

In presenza di criticità già consolidate, la redazione di una perizia tecnica diventa imprescindibile per la formalizzazione di richieste risarcitorie o per la difesa in sede giudiziaria.
La consulenza tecnica, nella sua funzione preventiva, e la successiva attività peritale, nella loro valenza probatoria, rappresentano strumenti fondamentali a tutela degli interessi delle parti coinvolte.

Il concetto di “risultato efficace” si declina in funzione della parte assistita: per il soggetto danneggiato corrisponde all’ottenimento integrale del risarcimento richiesto; per il soggetto danneggiante, alla riduzione oggettiva della responsabilità e dell'ammontare dell'eventuale condanna.
La collaborazione sinergica tra consulente tecnico e legale risulta quindi imprescindibile, sia per valutare ex ante la fondatezza di un’azione giudiziaria sia per impostare una difesa tecnica adeguata.

 

 

Il processo di consulenza

L'attività di consulenza tecnica si sviluppa attraverso un iter metodologico articolato in quattro fasi principali:

  1. Analisi documentale: il tecnico procede all'esame critico della documentazione disponibile (contratti, relazioni, diffide, corrispondenza, documentazione fotografica, elaborati progettuali) per una prima ricostruzione tecnico-giuridica della vicenda.
  2. Sopralluogo tecnico: effettuato a seguito dell'analisi preliminare, il sopralluogo consente di verificare in sito la natura e l'entità delle criticità lamentate, rilevando ogni elemento utile ai fini peritali. In taluni casi, è già possibile formulare soluzioni per la definizione stragiudiziale della vertenza.
  3. Redazione dell’elaborato peritale: sulla base delle risultanze documentali e delle verifiche in loco, viene predisposta la relazione tecnica o la perizia tecnica di parte, destinata a costituire supporto tecnico sia nella fase extragiudiziale sia, eventualmente, in sede contenziosa.
  4. Partecipazione al procedimento peritale giudiziale: qualora la controversia si sviluppi in sede civile, il consulente tecnico di parte (CTP) affianca il legale di fiducia presenziando alle operazioni del Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU), nel rispetto del principio del contraddittorio tecnico.

Attraverso tale metodologia, la consulenza tecnica offre un supporto specialistico fondamentale per la tutela degli interessi del committente, garantendo un approccio rigoroso e orientato al risultato.